domenica, gennaio 13, 2008

Omaggio a Zeb


Per ki più d'una volta m'ha tolto le parole dal dito

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sempre apprezzato odi e dediche.
Parlo del tuo blog.

Non mi torna tuttavia quanto tanto egoismo possa sposarsi ad apparente altruismo.

Cristian.

In attesa di risposta. Una qualsiasi.

Ciao, Mat.

EgoStirner ha detto...

Dibattere sulla natura delle esternazioni altrui? Una perversione ke mi koncedo solo quando è una visione non tanto antitetika quanto irrisspettosamente inkonciliabile kon la mia. Le pietre miliari degli altri, sebbene possan segnare kilometraggi errati sulla nostra strada, son sempre kapitelli d'un certo rispetto.

Anonimo ha detto...

...E chiusi gli occhi.

Credendo di avvertirne del cuore il tepore, mi avvicinai al muro, con cautela, ponendo i palmi delle mani sopra esso e poggiando il viso su quel cuore di pietra, iniziai a piangere, lacrime calde bagnarono mute pareti ed il muro tacque, severo, bagnato da lacrime invisibili eppur tanto note.
Mi derise.
"Come pretendi, tu, stolto, che del cemento possa risponderti e nutrire la tua anima?".

"Hai una voce. Ed un ghigno. Peccato ti manchi altro, muro del pianto".

Ho accennato un sorriso leggendo la tua risposta, fratello. Non si dibatte su quel che non conosciamo.

"Natura" ha rapito il mio sguardo.
Subito. Ecco il codice, devo aver pensato.


Ed ora ti chiedo...Hai mai trovato persone in grado di stravolgere le tue posizioni?

Ti abbraccio, Mat.

Cri.