venerdì, febbraio 01, 2008

A volte.

A volte qualcuno rimane.

Di poesia mi reputo un antico drogato

(iniziai per solitudine a quattordici anni
con spinelli in terza rima a sedici mi bucavo
versi sciolti più tardi m'iniettai -quel tanto-
parolelibere in esperienze neoformaliste)

Da tempo mi coltivo (solitario) la roba
Non soffro crisi d'astinenza evito cauteloso
L'overdose

M'affratello ai clandestini della parola
Ai tossicopoesiomani ai liricodipendenti

Di poesia mi reputo un antico drogato
Agli indifesi in più plaghe temuti dal potere
Mentalmente perquisiti destinati a campi
Di deconcentrazione

E’ canapa indiana la parola e cresce
In terra di libertà parola trasmutata
Risignificata – vena musica fionda – era
In principio

Sarà anche alla fine

(a volte qualcuno rimane accartocciato
in un angolo accanto a versisiringa a volte
poeti si muore)

Lucio Zinna, A volte qualcuno rimane

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che bella...

Anonimo ha detto...

...fumatella!